Accettarsi è il primo passo
Migliorarsi il secondo

Viviamo in un’epoca in cui la bellezza, intesa come bellezza fisica, è ovunque: sui social, sulle riviste, nelle pubblicità. Siamo continuamente bombardati da immagini patinate e corpi perfetti, spesso lontani dalla realtà quotidiana della maggior parte di noi.
In questo scenario, la pressione per “essere migliori” può trasformarsi facilmente in un’ossessione. Ma c’è una verità semplice, spesso dimenticata: non si può migliorare qualcosa che non si accetta.


Accettarsi non significa arrendersi
Spesso si confonde l’accettazione di sé con la resa, la rinuncia. In realtà, accettarsi significa riconoscere chi siamo nel momento presente, con pregi, difetti, cicatrici, curve, rughe, pensieri ed emozioni. È un atto di consapevolezza profonda, che ci permette di guardarci allo specchio senza giudizio e con gentilezza.
Accettarsi è il primo passo perché senza questo gesto di amore verso noi stessi, ogni tentativo di miglioramento partirebbe da un luogo sbagliato: dal rifiuto, dall’odio verso il proprio corpo, dalla paura del giudizio altrui. Migliorarsi, invece, dovrebbe nascere da un desiderio sano di evoluzione e cura, non da un bisogno di conformarsi.


La bellezza non è un canone, è un equilibrio
La bellezza non è un traguardo da raggiungere, ma uno stato di benessere: è l’armonia tra come ci sentiamo e come ci prendiamo cura di noi stessi.
C’è bellezza in una pelle curata, in un fisico tonico, ma anche in una risata sincera e in uno sguardo acceso e sereno.
Per questo, prima ancora di pensare a trattamenti estetici, allenamenti intensivi o diete drastiche, dovremmo chiederci: Sto partendo da un luogo di amore o da un luogo di rifiuto?


Il miglioramento come atto di amore
Una volta compiuto quel primo passo – l’accettazione – il miglioramento diventa una scelta, non un obbligo. Prendersi cura della propria pelle con costanza, fare attività fisica per sentirsi forti ed energici, scegliere alimenti che nutrono il corpo senza punizioni: tutto questo smette di essere un “dovere” e diventa un piacere consapevole.

Migliorarsi non significa trasformarsi in qualcun altro, significa lavorare su sé stessi per avvicinarsi sempre di più alla propria versione autentica e vitale. È un processo lento, graduale, che si costruisce giorno dopo giorno. E che, sorprendentemente per la maggior parte delle persone, nel senso che difficilmente viene preso in considerazione questo aspetto, funziona meglio quando non parte dal disprezzo, ma dal rispetto.


Come cominciare, davvero
Ecco qualche spunto semplice e utile per iniziare questo percorso in modo sano e duraturo:

• Fai pace con lo specchio: guarda la tua immagine ogni giorno senza cercare ciò che non va; cerca, piuttosto, ciò che ti piace, anche solo una cosa.

• Ascolta il tuo corpo: impara a riconoscere i segnali che ti manda; fame, stanchezza, tensioni: sono messaggi, non nemici.

• Evita la comparazione: i social mostrano vite filtrate se non finte; la tua vita è reale, ed è lì che succede la bellezza.

• Impara qualcosa di nuovo sul tuo benessere: regalati o inserisci nella tua vita un ingrediente naturale, un massaggio, una routine del sonno; sono piccoli gesti che portano grandi cambiamenti.

• Tratta te stesso/a come tratteresti una persona che ami: useresti le stesse parole dure che usi per te stesso/a con una persona cara? Probabilmente no…

Accettarsi è il primo passo, migliorarsi il secondo. Ma entrambi nascono dalla stessa radice: l’amore per sé.
E tu, da dove vuoi partire oggi?

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